[Interview] Bob Rifo – The Bloody Beetroots

Dopo aver raccontato di Romborama, disco d’esordio del progetto The Bloody Beetroots ne abbiamo approfittato per fare un paio di domande all’anima del discorso: Bob Rifo.

Enjoy!

Romborama, un disco importante che chiude una sorta di ciclo rispetto all’impressionante e fulminea esplosione del progetto The Bloody Beetroots sul panorama electro mondiale. Dopo centinaia di bootleg, ep, remixes, edit ora hai un disco ufficiale negli scaffali dei negozi di tutto il mondo. Che sensazioni stai provando entrando negli ingranaggi della discografia ‘tradizionale’ con questo progetto?

Devo dare più spiegazioni.
Viene stampata molta più carta.
Per il resto non faccio nulla di differente : Remixo, mi nutro, produco musica nuova,dormo, caco, volo.

Non si può non approfondire la bellissima collaborazione con il maestro Tanino Liberatore per gli artwork del cd. Quale idea ti ha spinto a contattarlo? Il risultato finale è vicino a ciò che immaginavi da una vostra collaborazione o ti ha spiazzato?

Quando in Italia si poteva ancora infrangere il sistema attraverso pubblicazioni cartacee, io  leggevo Frigidaire.
Ranxerox fu la luce.
Tanino creò un immaginario che accompagnò molte delle mie scelte grafiche del passato. Romborama fu il progetto perfetto da realizzare insieme.

In Romborama non si trovano solo le sonorità epiche e compresse che hanno reso TBB un progetto invidiato e imitato a livello mondiale. La presenza di Hip-Hop e House ha sicuramente spiazzato i fan della prima ora e confermato la duttilità di Bob Rifo in ambito produttivo. Cosa ti ha spinto a lavorare con mc come The Cool Kids e a brani anomali come House n°84?

Destabilizzazione e percezione allargata della parola musica in piena crisi discografica.
Questo rappresenta Romborama.

Alcuni riferimenti sonori risultano molto presenti (vedi Wendy Carlos ed il seminale Switched on Bach). Ci illustri un pò quali dischi hai ascoltato di più  durante la realizzazione di Romborama?

Fucked Up, Germs, Ultravox, Bach, Derrick May, Dj Pierre, Exploited, Spazz, GG Allin, Screamers, Buffalo Bunch, Dj Falcon, John Carpenter e…classici Disney.

Nel press sheet del disco si leggono riferimenti a Russolo ed al concetto di rumore in ambito musicale oltre alla visione anarchica alla quale fai riferimento per le tue opere. Hai voglia di raccontarci un pò meglio cosa intendi per ‘opera anarchica’ e ‘libertà assoluta’ rapportati a ciò che possiamo trovare in Romborama?

Romborama è un album basato sull’autonomia e la libertà dell’individuo. Zero regole discografiche.
Non vuole scaffali e latita dalla classificazione. È  amato ed odiato.
Romborama è il primo segno che la viralità può raggiungere e superare il sistema. Russolo fu il primo uomo a teorizzare e praticare il concetto di musica elettronica.

Bazzichi la scena musicale italiana da molti anni. Come prevedi verrà accolto Romborama in un mercato semi-paralizzato come quello Italiano?

In modo semiparalitico.
Mentre il resto del mondo è conscio di una rivoluzione in corso, l’italia è parzialmente malata e preferisce parlare del mio paese natale.

La positiva collaborazione con Marracash può infatti risultare, ai più maligni, una sorta di compromesso per un mercato incapace di reggere un disco come Romborama senza l’incursione di qualche faccia nota (per l’italia, ovvio). E’ così o si tratta di una collaborazione spontanea?

Si,la collaborazione con Marracash ha fatto discutere molti.
Attraverso questo featuring ho potuto prendere possesso dei canali tradizionali italiani (Radio e Televisione) espandendo The Bloody beetroots ad un pubblico diverso.
Sebbene l’incontro fra me e Fabio sia nato del tutto spontaneamente, esso fa parte di un progetto virale più ampio. Fottere il sistema significa studiarlo, usarlo ed eventualmente evolverlo a proprio piacimento.

Dopo migliaia di djset in ogni angolo del globo da qualche tempo si vocifera di un The Bloody Beetroots live set. Ce lo presenti? Da quando sarà in tour?

Bloody Beetroots Live = 3 rape in tour da Fine febbraio 2010.
La terza rapa è un batterista italiano da scoprire nei basements più marci dell’east coast americana tra novembre e gennaio.
Io e Livio (Bluvertigo) stiamo smanopolando su vari mixer per cercare soluzioni sonore adatte ad ogni tipo di situazione.

Mi piacerebbe avere il tuo giudizio rispetto allo stato di salute della scena electro mondiale e italiana. Come se la passa?

La scena internazionale sta cambiando,le influenze Acid bussano prepotentemente. L’italia ha visto un piccolo business in questa “new wave electro ” e cerca di commercializzare un prodotto fermandone l’evoluzione.
Le produzioni elettroniche cambiano di mese in mese, si evolvono nel tessuto underground.
Creare un business su questo tipo di materiale è pericoloso nonché controproducente.

Quali gli emergenti che ti piacciono di più e quali le sonorità che domineranno la stagione alle porte?

Proxy.

Sei reduce da due annate di successi e incremento di popolarità vertiginosi. C’è qualcosa che rimpiangi e che vorresti fosse andato diversamente?

Si,  un episodio italiano con minacce di morte e un fermo per presunto spaccio di droga ad Auckland.

Rifoki e Bobermann sono già in arrivo. Che succederà a The Bloody Beetroots? Riuscirai a far convivere tutti questi progetti o hai altri piani?

Darò fuoco a tutto e mi metterò ad affittare squat a Dalston.