Il 13 aprile è uscito il terzo album della band toscana.
Il gruppo, noto grazie a brani come Metamorfosi plausibile e Fase 5: metabolismo, ha partecipato a tanti festival, tra questi: Italia Wave Love Festival, Italia Wave Band Toscana, Heineken Jammin Festival Contest.
La band ha inoltre all’attivo collaborazioni con gruppi teatrali e un film realizzato dai membri della band.
Il nuovo disco è caratterizzato da influenze di rock acido e paranoicoche riporta a richiami di Led Zeppelin e Prodigy.
I brani del Maniscaldo Maldestro sono ricchi di suoni interessanti, come in Tutto muore o Questa sera (con l’armonica in abbinata alla strumentale elettrica).
Le strutture evolvono bene e i ritornelli non mai banali (se un tipico ritornello poi esiste…). Perfetti esempi di canzoni “ibride” sono La stoffa del campione e Vento caldo (per arricchirle i musicisti hanno usato anche la fisarmonica).
Una cosa che mi ha colpito è la sperimentazione che la band porta avanti con gli strumenti, mescolando i ritmi ed effetti – non solo strumentali.
Anche la vocalità del cantante infatti spesso cambia divenendo quasi da crooner o talvolta rapper (come nei brani Urla urla e Il mondo diviso).
Se volete vedere il video di Ogni cosa al suo posto, cliccate qui: Ogni cosa al suo posto
Tracklist:
1.Ingresso
2.Tutto muore
3.Urla urla
4.Esco di meno
5.Accendo la TV
6.Un passo avanti
7.Amore sposami
8.Il mondo diviso (versione strumentale)
9.Ogni cosa al suo posto
10.Questa sera
11.La stoffa del campione
12.Colpi bassi
13.Vento caldo
14.Uscita
15.Il mondo diviso
Iga